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Problemi di memoria? Prenditi un caffè!


Problemi di memoria e apprendimento? La soluzione potrebbe essere nella tazzina del caffè.



Secondo uno studio condotto sui topi da un gruppo di ricercatori inglesi, la caffeina presente nel caffè sarebbe in grado di alterare l’attività elettrica del cervello e, aumentando la frequenza di un tipo di onde cerebrali (ritmi gamma), migliorerebbe la memoria e l’apprendimento.



La scoperta è stata presentata al congresso annuale della Physiological Society.



Nel processo sarebbe coinvolta l’adenosina, sostanza chimica presente in elevate quantità soprattutto nel cervello degli anziani, la quale, quando si lega al proprio recettore A1 presente nelle cellule cerebrali, riduce l’attività dei neuroni e l’intensità dei ritmi gamma.
L’attività elettrica delle cellule nervose è fondamentale per l’elaborazione delle informazioni, infatti i ritmi gamma aumentano notevolmente quando si è alle prese con problemi particolarmente difficili da risolvere. La caffeina sarebbe in grado di evitare il legame dell’adenosina con il suo recettore, bloccandone l’effetto e potenziando i ritmi gamma.



Secondo gli autori dello studio, il consumo regolare di caffè sarebbe in grado di aumentare di tre volte l’attività elettrica del cervello, prevenendo la perdita di memoria nelle persone anziane. Tuttavia, sono necessari ulteriori approfondimenti che permettano di comprendere meglio il significato della scoperta e di definire la dose alla quale si esplica l’effetto protettivo, sembrerebbe, infatti, che con quantità troppo elevate di caffè i benefici svaniscano.

31/07/2006

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